Un pomeriggio un bambino ed una bambina passeggiavano nel parco di una grande città. Quella mattina a scuola la maestra aveva dato loro un curioso compito: dovevano trovare l’amicizia.
Camminavano insieme ed il bambino disse: “Io ho visto una volta l’amicizia, quando costruivo con i miei amici castelli. Era quella che decorava i muri con caramelle”. “No”, rispose la bambina, “l’amicizia era con le mie amiche quando stavamo inventando macchine per spaventare i mostri”. “No”, ribatté il bambino “l’amicizia era con me quella volta che con il mio amico abbiamo combattuto i draghi”. “L’amicizia ha fatto volare me e la mia amica sulle sue ali per raccogliere le stelle”, disse la bambina.
I due bambini sarebbero andati avanti a lungo così, se un canto che sembrava una voce non li avesse interrotti. “Volete trovare l’amicizia?”, domandò la voce canterina. “Venite con me” disse l’usignolo dalle piume d’argento, “questo parco è il posto giusto per scoprirlo”.
L’usignolo ed i bambini mossero pochi passi quando incapparono in una fontana dalla quale usciva un fiotto d’acqua che sprizzava, zampillava e saltava. L’usignolo chiese all’acqua della fontana: “Secondo te dove si può trovare l’amicizia?”. L’acqua rispose: “Io ho girato tanto il mondo, sono stata in fiumi, laghi e montagne. L’amicizia galleggiava sul mare che è sempre pronto a farmi saltare sulle sue onde quando lo raggiungo dalla città”. L’usignolo cinguettò: “Grazie. Perché non cerchiamo ancora?”. L’acqua, curiosa, chiese di unirsi alla loro avventura. Allora il bambino riempì una bottiglia dalla vivace fontanella e la portò con loro.
L’usignolo, i bambini e l’acqua continuarono a camminare finché incrociarono un bruco che suonava il flauto. L’usignolo chiese al bruco: “Dove possiamo incontrare l’amicizia?”. “Una volta l’ho vista tra le note della melodia che suonavo per far felici gli altri insetti”, rispose il bruco. “Grazie”, disse l’usignolo ed il bambino aggiunse: “Vieni anche tu con noi ”. Così il bruco si unì alla compagnia.
Non camminarono molto che videro in mezzo al prato un piccolo lupo che annusava qua e là. Il gruppo, sempre più numeroso, andò verso di lui e l’usignolo gli chiese se avesse mai incontrato l’amicizia. Il lupetto rispose: “Si, l’ho sentita ululare nelle notti dei richiami del mio branco”. L’usignolo lo ringraziò e la bambina invitò anche lui a seguirli. Andarono avanti in quel parco verde ed incontrarono un tulipano luminoso che si stava specchiando. “Per caso sai dove vive l’amicizia?”, domandò ancora l’usignolo. “Certo, l’amicizia aveva casa nei profumi di noi fiori che si mescolano tra loro”, fu la risposta del tulipano. L’usignolo cinguettò ringraziandolo e i bambini chiesero anche a lui di unirsi alla comitiva.
Ormai era il tramonto e l’usignolo, il bambino, la bambina, l’acqua, il bruco, il cucciolo di lupo e il tulipano arrivarono nei pressi di un grande castagno. L’albero, triste, stava piangendo. “Perché piangi?” chiese la bambina. “Piango perché il mio amico ulivo, che è sempre stato accanto a me, è stato tagliato. Ora mi sento tanto solo”, rispose il castagno. L’acqua propose allora a tutta la compagnia: “Facciamo una festa per lui. Così non si sentirà più solo”.
Il bruco iniziò a suonare, il lupo a ululare, il tulipano a profumare l’aria, piccole gocce d’acqua comparvero come rugiada sulle foglie che iniziarono a danzare frusciando e i bambini posero le loro manine sul tronco del castagno, come fossero carezze. “Ci deve essere un angelo fra quei rami”, l’usignolo iniziò a cantare, “l’amicizia ha tante forme, la puoi vedere in un prato, la puoi sentire con le orecchie, la puoi toccare, la puoi annusare in un profumo, la puoi vedere danzare fra i rami, scorrere limpida fino al mare profondo, si libera nell’aria come un richiamo, ululando. Per scoprire cos’è l’amicizia abbiamo trovato amici e lei ha trovato noi”.
Testo di Andrea Di Giorno
Illustrazioni di Daria Piromalli